Che cosa ci dice l’oroscopo per il 2013?…
Sul finire di ogni anno e all’inizio del nuovo riaffiorano sempre, oltre i calendari con le “bellocce” di turno, anche il rilancio degli “oroscopi”, attraverso tivù, quotidiani, periodici…(non, però, d’ispirazione cattolica). Naturalmente per conoscere tutte le previsioni su amore, affari, fortuna, successo… Sostando recentemente davanti a una edicola, ho visto sulla copertina di un settimanale d’avanguardia, l’annuncio di “Uno speciale di ben 27 pagine su L’Oroscopo 2013!. Il vostro futuro, segno per segno” (da “ariete” “ai pesci”). Che dire?
In un passato non troppo remoto, maghi, santoni e fattucchiere erano ritenute appannaggio del sottosviluppo. Oggi non è più così: il fenomeno magico e divinatorio interessa tutto il nostro Belpaese ed è quadruplice: astrologia, cartomanzia, chiromanzia, spiritismo e negromanzia. Essendo una tematica molto ampia, limitiamoci a riflettere su l’”astrologia”, con il relativo oroscopo di turno. Pur essendo passati alcuni anni, ricordo ancora il pressante invito ad abbonarmi a una rivista, con allegato un opuscolo a colori, all’insegna dell’”oroscopo” personale. Inoltre, con un incalzante interrogativo: “Che cosa ci dicono le stelle per il nuovo Anno?”
Quante sciocchezze e balordaggini in nome delle stelle! Quanto durerà la mania degli oroscopi? C’è chi vi dà un’occhiata con una risata. Ma c’è anche chi dice: “Non è, forse, tutto vero ma posso crederci”. Sono, infatti, sempre più quelli che nella nostra Italia ci credono: 37 italiani su cento consultano ogni giorno l’oroscopo e, la mattina, con il caffè si bevono le sicure previsioni alla luce delle stelle.
La superstizione, purtroppo, è viva e vegeta. Le migliaia di maghi ed elaboratori di oroscopi incassano oltre 6 miliardi di euro all’anno e quasi nessuno paga le tasse (l’oroscopo non le prevede…).Ricordiamo, inoltre, che l’oroscopo non è una invenzione dei nostri tempi. Già nel IV secolo dopo Cristo c’era chi andava matto per lo zodiaco. Gli astrologi che sfornano oroscopi, contano sempre sulla memoria corta dei creduloni. A rovinare la festa agli astrologi c’è, ogni fine anno”, chi pubblica l’elenco degli avvenimenti che “i professionisti delle stelle” non hanno saputo prevedere, o che hanno falsamente preteso di preannunciare: una girandola di scempiaggini, bufale e cantonate.
A titolo indicativo riecheggio una lettera firmata, che mi è rimasta particolarmente impressa, pubblicata su un quotidiano:“Come ogni anno, allo scadere della mezzanotte del 31 dicembre, ho aperto la busta dove, un anno prima, avevo sigillato un periodico di astrologia. Quanto al mio personale oroscopo, prevedeva per me un’ottima e prolungata salute. E’ stato, invece, un anno in cui mi hanno fatto 5 bypass, seguiti da broncopolmonite acuta. Congratulazioni all’astrologo!…”.
Nonostante, però, i vistosi insuccessi, gli astrologi continuano imperterriti a vendere e propinareprevisioni, sogni e vane speranze. E molti persistono a credervi. E le stelle, intanto, da lassù ci guardano e sorridono. Il famoso scienziato Antonio Zichichi ha scandito: “Gli oroscopi sono delle mistificazioni culturali. Sono dei grossolani imbrogli. Ancor oggi siamo costretti a doverlo ribadire; la gente deve sapere che la comunità scientifica internazionale sta lavorando per metterli al bando in tutti i Paesi del Mondo”. Allarmi esagerati? Dobbiamo riconoscere che la diffusione del fenomeno è preoccupante, perché è indice di uno smarrimento esistenziale e religioso.
C’è chi dice che non pochi di questi oroscopo-dipendenti affermano di affidarsi agli astri perché non credono più in Dio. Dobbiamo stupirci? In realtà, come puntualizza Chesterton, chi ha smarrito la fede non è che non creda più a niente; al contrario, crede a tutto: crede ai maghi, cartomanti, ciarlatani e, naturalmente, anche all’oroscopo. Dobbiamo, quindi, particolarmente nell’”Anno della fede”, ricordare che il vero credente non può ridursi a credulone, cercando l’oroscopo come surrogato della fede.
Renato Perlini